venerdì 11 aprile 2014


Amore e Psiche.


 


Psiche era una prigioniera senza prigione.


Eros era un immortale con poco tempo a disposizione.


Amore e Psiche. Uno scambio di vulnerabilità. Bastava non mettere regole. E invece…“Giura che non vorrai mai vedere il volto di chi ti ama.” Disse Eros. “Lo giuro!” disse Psiche. Lui la portò nella sua caverna. E lei conobbe quello che non aveva mai conosciuto. Si accesero i sensi, fu passione erotica. Però sempre al buio. Senza vedersi mai.


Psiche si sentì frustrata: “Non mi basta più solo di provarlo, voglio anche vederlo questo amore”. E accese il lume. Sicura di non sbagliare. Ma le tremavano le mani. L’olio bollente ferì Eros che si impaurì. Era immortale, come poteva provare dolore? Riaffiorò tutto il suo disorientamento. Si sentì tradito. Fuggì, sbattendo le ali. Scomparve. Non tornò più.


Psiche lo ricercò. Il suo dolore era insostenibile. Voleva spiegargli che per capirsi bisogna prima ferirsi. Come finì la storia non ha nessuna importanza. Forse non esiste per nessuno la possibilità di arrivare in tempo. O forse bisogna essere lontani per non perdersi. O forse, più semplicemente, ci sono corde,  che una volta toccate, vibrano per sempre.

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