Amore e
Psiche.
Psiche era una
prigioniera senza prigione.
Eros era un
immortale con poco tempo a disposizione.
Amore e Psiche.
Uno scambio di vulnerabilità. Bastava non mettere regole. E invece…“Giura che
non vorrai mai vedere il volto di chi ti ama.” Disse Eros. “Lo giuro!” disse
Psiche. Lui la portò nella sua caverna. E lei conobbe quello che non aveva mai
conosciuto. Si accesero i sensi, fu passione erotica. Però sempre al buio.
Senza vedersi mai.
Psiche si sentì
frustrata: “Non mi basta più solo di provarlo, voglio anche vederlo questo
amore”. E accese il lume. Sicura di non sbagliare. Ma le tremavano le mani.
L’olio bollente ferì Eros che si impaurì. Era immortale, come poteva provare
dolore? Riaffiorò tutto il suo disorientamento. Si sentì tradito. Fuggì,
sbattendo le ali. Scomparve. Non tornò più.
Psiche lo
ricercò. Il suo dolore era insostenibile. Voleva spiegargli che per capirsi
bisogna prima ferirsi. Come finì la storia non ha nessuna importanza. Forse non
esiste per nessuno la possibilità di arrivare in tempo. O forse bisogna essere
lontani per non perdersi. O forse, più semplicemente, ci sono corde, che una volta toccate, vibrano per sempre.
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