venerdì 11 aprile 2014


Il consiglio di Paganini

 

1)Non servono tante corde per suonare la vita

2)La seconda corda è per i sentimenti. Serve per accordare.

3)La quarta corda per la passione sfrenata

4)La prima e la terza, sono corde banali. Tutti le sanno suonare. Io le evito. Ma voi, questo consiglio, non seguitelo.

5)Non mi è mai piaciuto essere chiamato virtuoso da camera. O esperto del pizzicato. Del tremolo. Del martellamento. Dei palpiti.

6) Preferisco: artista isolato. Io, col Guarnerius del Gesù, il mio violino, sono l’intera orchestra da solo. Ma voi, questo consiglio, non seguitelo.

7) Suona solo per ciò che desideri. Se vuoi che arrivi una strega, suona l’oboe. Se vuoi che arrivi il diavolo, suona il violino. Ma voi, questo consiglio, non seguitelo.

8) Lo so, sono intricato, contraddittorio, filosofico, ironico, romantico,  imprevedibile. Anche capriccioso. 24 capricci. E suono a velocità incredibile. Inimmaginabile. Trilli doppi. Trilli tripli. Sopracuti. Io mi sono sempre trovato bene ad essere così caleidoscopico. Discese cromatiche, sbalzi di sonorità, ripiegamenti provvisori. Agli estremi confini. Ma voi questo consiglio, non seguitelo.

9) Nella mia vita, ogni tanto, ho inserito una variazione, un “nel cor più non mi sento”. Ma voi, questo consiglio, non seguitelo.

10) Forse il mio segreto è che io sono sempre stato molto estendibile. Ma voi, questo consiglio, non seguitelo.

11)La vita va pettinata coi sassi.

12)Ecco. Questo consiglio, seguitelo.

Il consiglio di Omero

1)Il mio consiglio è: accontentavi delle piccole gioie quotidiane.

2) Anzi no.

3) Ci ho ripensato. Bisogna vivere come Achille.

4) Nessuno è ganzo come lui. E’ un eroe solitario. Poco predisposto a sopportare la mediocrità umana. E ‘ contemporaneamente, scoglio e onde. E’ la forza del mare. La sua purezza.

Certo però…come si fa a consigliare a qualcuno di diventare scoglio e onde?

5) E poi c’è un problema…Achille conosce i pensieri degli immortali. Come si fa a dire: impara a conoscere i pensieri degli immortali! E chi li regge quei pensieri lì? Nessuno.

6)E poi Achille è un po’ fumantino, diciamo pure iroso funesto….no… niente Achille!… Il mio consiglio è: accontentatevi delle piccole gioie quotidiane.

7)Anzi no.

8) Ci ho ripensato. Bisogna vivere come Ulisse.

9) Nessuno è ganzo come lui. E’ Troppo intelligente. Sa pensare! Capisce al volo. Ha la metamorfosi dentro la testa. Certo però…come  si fa a consigliare a qualcuno di avere la metamorfosi dentro la testa? Molti non sanno nemmeno dove hanno la testa. Figuriamoci la metamorfosi!

10) E poi c’è un problema… Ulisse è un po’ ermetico.  Bocca chiusa. Niente foto. Niente nome. Come si fa a consigliare di essere  Nessuno come lui?  Tutti  vogliono essere quello che  non sono. Altro che nessuno!

11) Niente Ulisse!... Il mio consiglio è: accontentatevi delle piccole gioie quotidiane.

12) Anzi no.

13) Ci ho ripensato. Bisogna vivere come Omero.

14) Nessuno è ganzo come me. Mi so muovere: Un passo sulla sabbia, un passo dentro il mare.

15) E ho una Musa che mi ispira e ho tante cose da raccontare e…

16) C’è un problema… ho venduto un sacco di libri e non mi hanno mai pagato una lira di diritti d’autore. Come si fa a consigliare di essere come me? Non lo consiglierei neanche al mio peggior nemico. No…niente Omero!…Il mio consiglio è: accontentatevi delle piccole gioie quotidiane.

17) Anzi no.

Amore e Psiche.


 


Psiche era una prigioniera senza prigione.


Eros era un immortale con poco tempo a disposizione.


Amore e Psiche. Uno scambio di vulnerabilità. Bastava non mettere regole. E invece…“Giura che non vorrai mai vedere il volto di chi ti ama.” Disse Eros. “Lo giuro!” disse Psiche. Lui la portò nella sua caverna. E lei conobbe quello che non aveva mai conosciuto. Si accesero i sensi, fu passione erotica. Però sempre al buio. Senza vedersi mai.


Psiche si sentì frustrata: “Non mi basta più solo di provarlo, voglio anche vederlo questo amore”. E accese il lume. Sicura di non sbagliare. Ma le tremavano le mani. L’olio bollente ferì Eros che si impaurì. Era immortale, come poteva provare dolore? Riaffiorò tutto il suo disorientamento. Si sentì tradito. Fuggì, sbattendo le ali. Scomparve. Non tornò più.


Psiche lo ricercò. Il suo dolore era insostenibile. Voleva spiegargli che per capirsi bisogna prima ferirsi. Come finì la storia non ha nessuna importanza. Forse non esiste per nessuno la possibilità di arrivare in tempo. O forse bisogna essere lontani per non perdersi. O forse, più semplicemente, ci sono corde,  che una volta toccate, vibrano per sempre.


Poesia debole

 

Essere

per induzione

sulla scia

di una supposizione

essere

una debole poesia

incerto che sia mia